Oggi, GIOVEDI’ 7 febbraio , l’Ass. U.N.I.T.A.L.S.I. turese ha inaugurato la sua nuova sede, situata in un ex forno, in via S. Chiara, ristrutturato dall’Amm. comunale. Madrina, il vice Sindaco M. Volpicella, padre spirituale don Michele Petruzzi. Numerosi i presenti che hanno gremito la sala convegno, dove è stata presentata l’opera dell’Associazione, con l’aiuto di slide, immagini e suoni, preparati dal tecnico elettronico L. De Marco.
La condivisione, stile di vita dell’Unitalsi, ha portato l’Associazione già dal 2001 ad impegnarsi in una serie di progetti a livello nazionale per migliorare la vita di chi ha più bisogno, quando il pellegrinaggio verso Lourdes finisce. La sezione locale si è impegnata ad organizzare soggiorni, gite ed attività di tempo libero, laboratori di creatività in favore di anziani e persone in difficoltà. Il referente Giuseppe De Tomaso unitalsituri@yahoo.it
L’Unitalsi fondata nel 1903 è nata come servizio per portare speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna tristezza. La sua missione principe, che la porta a guidare i “malati” verso la grotta di Lourdes, si espande nell’offrire assistenza e carità a chi ne ha bisogno.
La storia dell’Unitalsi ha un legame particolare con il Santuario Mariano di Lourdes che, ancora dopo più di cento anni dalla fondazione dell’Associazione, è la meta privilegiata dei propri pellegrinaggi. Era il 1903 quando il fondatore, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, partecipò al suo primo pellegrinaggio. |
Era un ragazzo poco più che ventenne, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni; molto sofferente nel corpo e nello spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa. Avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, Tomassi chiese di parteciparvi con una precisa intenzione: giungere dinanzi la grotta di Massabielle e, qualora non avesse ottenuto la guarigione, togliersi la vita con un gesto clamoroso. Ma ciò, fortunatamente, non accadde. Davanti alla Grotta dove l’Immacolata era apparsa a Santa Bernadette, venne colpito dalla presenza dei volontari e dal loro amorevole servizio vedendo quanto la condivisione dei volontari regalava conforto, speranza e serenità ai sofferenti. Al centro della storia c’è, quindi, la carità vissuta come servizio gratuito dagli oltre centomila aderenti, uomini, donne, bambini, sani, ammalati, disabili, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale foto immagini |